Il Politico e il Buon Medico

Come dovrebbe essere un buon politico? Come un buon medico.

Il Politico e il Buon Medico
rrr

Abbiamo già visto in passato che il popolo, inteso come unica volontà della popolazione, non esiste. Se qualcuno si appella al mutevole e variegato concetto di popolo per giustificare una proposta politica certamente vi sta fregando. È una regola semplice ma sempre efficace.

Resta però un problema: siamo comunque una repubblica democratica. Solo perché non esiste un’istanza univoca di popolo ciò non significa che un politico possa ignorare completamente le richieste della popolazione.

Apparente, questo sembra un paradosso. La soluzione, invece, è nascosta in una vecchia metafora che, secondo me, rappresenta un’ottima guida per qualcuno che si candida con onestà a guidare uno stato.

Il politico deve comportarsi come un medico che ascolta un paziente. Se si vuole capire cosa c’è che non va, il medico deve ascoltare il paziente; nessuno meglio del paziente sa che c’è qualcosa che non va. Allo stesso tempo, però, se il medico vuole sapere come deve fare per risolvere il problema può rivolgersi solo a se stesso e alla sua esperienza.

Un medico che non ascolta i propri pazienti non sarà in grado di risolvere nessun problema (perché non sarà nemmeno consapevole che esista un problema). D’altrocanto, altrettanto pericoloso è un medico che chiede al paziente cosa sia meglio fare per curarsi.

Così un buon leader deve saper ascoltare la popolazione per capire cosa c’è che non va nel proprio paese; ma deve stare molto attento prima di chiedere alla stessa popolazione la soluzione dei loro problemi.

Ai due estremi ci sono i politici “tecnici” e sconnessi dalla realtà da un lato e i demagoghi dall’altro. La virtù, come spesso accade, è nel mezzo.

Photo by Marcelo Leal on Unsplash