Glossario: Nazionalità e Cittadinanza
Nazionalità e cittadinanza sono parole sempre più usate in modo intercambiabile, aumentando la confusione attorno al dibattito politico.
Le infinite, inconcludenti, discussioni che hanno accompagnato il dibattito sullo ius soli (che ius soli non è), gran parte della confusione è generata dall’uso promiscuo delle parole nazionalità e cittadinanza. Queste due parole si riferiscono a due concetti spesso sovrapposti ma fondamentalmente separati e non andrebbero confuse fra loro.
“Le parole sono importanti!”, direbbe qualcuno. E lo sono. Se mescoliamo questi due termini rendiamo di fatto impossibile il dibattito politico. Perché alcuni ragionamenti di principio sulla nazionalità sono ovviamente sbagliati se applicati alla cittadinanza; e viceversa. Il risultato è gente che si insulta senza sapere di essere d’accordo oppure eventi paranormali come l’ormai celebre “manifesto di Schrödinger” di Forza Nuova, che assume significati contrapposti a seconda di chi lo legge.
Onde evitare tali confusioni in futuro, provo a buttare giù un piccolo glossario. Ben consapevole che non verrà letto da chi ne ha più bisogno. Ma tant’è…
Nazionalità
La questione nazionalità è estremamente complessa (come già avevo accennato). Personalmente, non credo nella nazionalità, mentre considero i gruppi etnici un dato di fatto.
Il problema principale è che le definizioni di nazionalità e gruppo etnico sono completamente sovrapponibili: “si identifica una comunità caratterizzata da omogeneità di lingua, cultura, tradizioni e memorie storiche, stanziata tradizionalmente su un determinato territorio”.
In cosa si differenziano, quindi? Per parafrasare una celebre frase di Weinreich, una nazionalità è un’etnia con un esercito e una marina. Insomma, tenete presente che il confine è arbitrario e deriva esclusivamente dal fatto che una nazione è un’etnia con uno stato.
Alla luce di ciò, che il concetto di nazionalità-etnia non coincide con quello di cittadinanza appare ovvio. Abbiamo etnie senza stato, di cui i membri sono apolidi o cittadini di altri stati; e stati con più di un’etnia (ad esempio, la Svizzera).
La nazionalità quindi non si sceglie, ma ci viene attribuita materialmente dal nostro passato, dal fatto di essere cresciuti in un contesto che ci ha dato “omogeneità di lingua, cultura, tradizioni e memorie storiche”.
Cittadinanza
La cittadinanza, invece, è meramente uno status assegnato ad una persona che regola il rapporto giuridico tra cittadino e stato. La cittadinanza è puramente un costrutto legale, un contratto fra persona e stato in cui il primo si impegna ad obbedire ad una serie di valori e doveri e, in cambio, riceve una serie di diritti.
Capito questo, che la cittadinanza sia cosa diversa dalla nazionalità è oltremodo chiaro. Infatti, non possiamo avere cittadinanza senza stato (mentre possiamo avere persone di etnie non rappresentate da nazioni). La cittadinanza può essere data a cittadini che sono assolutamente privi di “omogeneità di lingua, cultura, tradizioni e memorie storiche, stanziata tradizionalmente su un determinato territorio” come i pro-pro nipoti di un emigrato Italiano del 1900 che vivono in Venezuela. La cittadinanza può essere revocata o si può rinunciare ad essa, cosa che non è possibile con la nazionalità.
La cittadinanza quindi non è una proprietà innata dell’individuo, ma è sempre qualcosa si acquisisce a posteriori (con buona pace di Forza Nuova). Tale divenire può essere semplice e banale come essere registrati all’anagrafe dai genitori, ma ci deve essere sempre un “atto” che regola il nuovo rapporto con lo stato (cosa non necessaria con il concetto di etnia).
Nazionalità Italiana
Concetto controverso. Partecipo alla discussione con una singola immagine.