Quale Antifascismo

Sull'abitudine di chiamare tutti fascisti tranne quelli che si comportano veramente da fascisti.

Quale Antifascismo

Ultimamente non ho mancato di apprezzare l’ironia di un pezzo di popolazione che negli ultimi trent’anni ha chiamato fascista, con argomenti più o meno validi, qualunque persona sgradita (da Berlusconi, a Salvini, a la Meloni, a Monti, a Renzi, a Draghi e chi più ne ha più ne metta) mentre allo stesso tempo faticava (e fatica) a chiamare fascista chi non sa più come mostrare al mondo il suo essere fascista. Un fascista di quelli veri. Di quelli da romanzo distopico.

Oltre l’ironia, però, devo ammettere che questo ha definitivamente allentato la mia vicinanza ad un pezzo di “antifascismo ideologico” (non so come definirlo). Processo che in parte era già avvitato dal conflitto siriano, le cui barbarie e inumane conseguenze sono state ignorate e minimizzate al limite del negazionismo (con la complicità dell’opinione pubblica, interessata più al quieto vivere che al prezzo che quel quieto vivere aveva sui siriani).

Mi sono perciò chiesto in questi giorni se esiste una definizione di antifascismo che vada oltre l’aspetto ideologico. Così da evitare che ogni gruppo preferisca i fascismi del proprio stesso colore. Così da evitare che esistano gruppi che con opinioni politiche che, seppur legittime, cooptino i valori della Resistenza dall’alto di un fittizio magistero morale.

Come per tutte le cose delicate, però, non ci sono definizioni univoche. Ci sono solo mille diverse sfumature personali. Io, per il momento, mi trovo bene con questa:

Antifascismo è la lotta degli individui liberi contro i soprusi del potere organizzato.

È abbastanza vaga da adattarsi a molte sensibilità. Ad esempio non specifica quale definizione di libertà vada adottata, ne cosa vada considerato sopruso, ne come sia il potere organizzato. Ma, nonostante ciò, copre gran parte delle cose insostenibili che vediamo ogni giorno i ogni parte del mondo. Ed è stringente abbastanza da non liberarci dalla responsabilità di affrontare il fascismo ovunque si nasconda.

Evito di parlare della mia interpretazione specifica e di come la applico al mondo di oggi perché ormai sento solo un grosso peso sullo stomaco e una pervasiva cappa di stanchezza. Tuttavia siete liberi, e incoraggiati, a trovare la vostra.